Edilizia

È ammissibile presentare una nuova DIA per demolizione e ricostruzione di un edificio anche dopo la scadenza del termine ultimazione lavori

Qualora sia stata presentata una d.i.a. per la demolizione e ricostruzione di un edificio e sia scaduto il termine triennale per l'ultimazione dei lavori, può essere certamente presentata una nuova d.i.a. per l'ultimazione dei lavori di ricostruzione, dal momento che la scadenza del termine non è di per sé sola sufficiente a trasformare l'intervento da ristrutturazione a nuova costruzione.

Sistemi di allarme e monitoraggio abitazione

Conoscere le caratteristiche principali è importante prima di acquistare un sistema di allarme per la casa.

Nella scelta del sistema di allarme migliore bisogna verificare le caratteristiche, le opzioni di monitoraggio, la qualità del sistema e l’efficacia nel contribuire a proteggere la casa e la famiglia. Bisogna trovare un piano di sicurezza che soddisfi esigenze di protezione e di bilancio.

La verifica dei plichi per le gare di concessione demaniale deve svolgersi in seduta pubblica

E' principio inderogabile in qualunque procedura selettiva, compresa quella per l’affidamento di porzioni del pubblico demanio in concessione, quello secondo cui devono svolgersi in seduta pubblica tutti gli adempimenti concernenti la verifica dell’integrità dei plichi contenenti l’offerta; e ciò sia che si tratti di documentazione amministrativa, sia che si tratti di documentazione riguardante l’offerta tecnica.

Non applicabilità metodo analitico ricostruttivo in caso di area non edificabile

Il metodo analitico-ricostruttivo muove dalle caratteristiche specifiche del fondo espropriato, depurando il valore dell'edificato dal costo di costruzione, per pervenire al valore dell'area, attesa la sua qualificazione urbanistica (edificabilità legale), comprensiva dell'entità volumetrica esprimibile dalla superficie a disposizione; lo stesso non può essere quindi utilizzato in relazione ad un'area avente natura non edificatoria.

Vincolo inedificabilità per aree di verde pubblico

Riguardo alla destinazione dei suoli a verde pubblico, se è vero che essa, di regola, ha natura conformativa, occorre tuttavia verificare caso per caso, alla stregua della concreta disciplina urbanistica posta dallo strumento generale, se questa comporti la preclusione pressoché totale di ogni attività edilizia e il conseguente svuotamento sostanziale del diritto di proprietà, in tale ultima ipotesi potendosene ritenere il carattere espropriativo.

Opera non conforme a discipline urbanistiche: casi in cui sono previste sanzioni demolitorie

Dal combinato disposto degli artt. 22 e 37 del D.P.R. 380/2001 deriva che l'applicabilità della sanzione pecuniaria è limitata ai soli interventi astrattamente realizzabili previa denuncia d’inizio attività che siano, altresì, conformi agli strumenti urbanistici vigenti; in caso di difformità, dunque, l'intervento - pur essendo astrattamente assentibile con d.i.a. - è assoggettato all'ordine di demolizione.

Caratteristiche dei terreni ed impiego del metodo sintetico comparativo

Per la corretta applicazione del metodo sintetico-comparativo, ciò che rileva non è la categoria degli atti da cui desumere il probabile valore di mercato dell’area, che non costituisce un numero chiuso necessariamente coincidente con i contratti di compravendita e/o con le decisioni giudiziali, bensì il preventivo motivato riscontro della rappresentatività dei dati utilizzati per la comparazione, e cioè l’accertamento che essi riguardino terreni muniti di caratteristiche analoghe, tanto con riferimento alla loro obiettiva natura e ubicazione, quanto in relazione alla disciplina urbanistica cui sono soggetti.

Aree commerciali autostradali: casi in cui non è possibile l’esproprio per pubblica utilità

Qualora un edificio destinato ad attività commerciale da realizzare in area di servizio autostradale sia destinato a una platea di utenti più estesa di quella degli automobilisti che percorrono l’autostrada, per essere l’area di servizio raggiungibile dall’esterno tramite la viabilità comunale, pur essendo legittima la finalità commerciale dell’operazione in sé, la stessa deve però essere perseguita con gli strumenti propri dell’autonomia privata e non con quelli autoritativi della procedura di espropriazione, non potendosi ravvisare un progetto rivestito di pubblica utilità.

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