Quali vantaggi offrono i sistemi a cappotto termico nel mondo dell’edilizia: riduzione consumi, aumento isolamento, risparmi in bolletta, uguale metratura utile

“Si abita in modo ecologico e sostenibile quando è presente un ottimo isolamento dal caldo e dal freddo, in grado di ridurre i consumi, facendo risparmiare denaro agli abitanti ed energia alla casa. È così che si assicura un basso impatto ambientale pur offrendo un habitat confortevole e salubre: da oltre 30 anni il cappotto termico si dimostra la soluzione maggiormente utilizzata, più facilmente ammortizzabile nei costi e più efficace per il rispetto dei requisiti energetici sempre più stringenti imposti dalle normative”, questa la posizione di Cortexa, Consorzio per la cultura del sistema a cappotto, nato da poco con l’obiettivo di sottolineare l’importanza e le potenzialità di questa fondamentale soluzione edile. È ormai noto, infatti, che il primo passo per rendere un involucro edilizio efficiente non sono solamente gli impianti di cui dispone, seppur di ultima generazione e in grado di coprire i settori del solare, del fotovoltaico o del geotermico; senza un corretto isolamento, l’energia prodotta da questi sistemi verrebbe dissipata irragionevolmente, vanificando gli importanti investimenti richiesti per la loro installazione.

Il mercato dell’edilizia propone numerose soluzioni per l’isolamento degli edifici, spaziando fra singoli pannelli, in grado di tamponare esigenze delimitate, o progetti più complessi, in grado di dare soluzioni all’intero involucro edilizio. È questo il caso del cappotto termico, soluzione il cui nome è evocativo: l’edificio viene protetto attraverso un vero e proprio cappotto, composto da una successione di elementi e materiali ad hoc. Il sistema a cappotto viene usato come soluzione applicata dall’esterno, di facciate nuove o soggette a importanti interventi di ristrutturazione, e ha lo scopo di ottimizzare la prestazione termica dell’edificio, risolvendo soprattutto l’annoso problema dei ponti termici, di quei punti, cioè, in cui la discontinuità costruttiva, conseguente all’eterogeneità dei materiali edili o a specifiche geometrie di progetto, interrompe l’involucro favorendo la dispersione di calore, in inverno, o di aria climatizzata, in estate. Semplificando, l’isolamento a cappotto è dato dall’applicazione sull’intera superficie esterna verticale di pannelli isolanti, coperti da uno spessore di finitura e si compone di una successione di prodotti, fra cui i pannelli isolanti, la malta adesiva per il loro fissaggio, materiali termoisolanti, le malte e le reti di armatura, gli intonaci e i rivestimenti, gli elementi per il fissaggio e i prodotti per la sigillatura dei giunti.

 

 

 

I Vantaggi

Un cappotto termico progettato a regola d’arte riesce a trasformare un involucro edilizio energivoro in una casa passiva dove, cioè, non sia nemmeno necessaria la presenza di impianti di riscaldamento o raffrescamento, perché il comportamento termico dell’ambiente è costante ed è dato dalla somma degli apporti legati soprattutto all’irraggiamento solare. Un buon cappotto termico, quindi, garantisce il risparmio di risorse, con conseguenze positive sia sul bilancio ambientale, perché si contiene l’uso di combustibili fossili, sia sulle bollette, poiché ad un minor uso dei sistemi di riscaldamento corrisponde un chiaro risparmio economico. Alcuni numeri: la presenza di un cappotto termico è in grado di ridurre le bollette di almeno il 45% e l’investimento economico previsto per l’installazione di un isolamento a cappotto è dunque ammortizzabile in 3/5 anni (fonte Cortexa). Non ultimo, un corretto isolamento è garanzia di benessere abitativo e comfort termoigrometrico, diventato alleato irrinunciabile nella lotta contro l’inquinamento indoor. Nel dettaglio, un ambiente si può definire confortevole quando la temperatura dell’aria interna è molto simile a quella delle superfici interne; l’uso di un sistema di isolamento esterno favorisce questo comportamento, perché i pannelli posti sui prospetti si comportano non solo come isolanti, ma anche come filtro e la temperatura che giunge agli ambienti interni è già mediata dal passaggio di strato. Si tratta di caratteristiche importanti non solo per la salubrità dell’insieme, ma anche perché l’uso di tecnologie edili legate all’isolamento permettono all’immobile di raggiungere le più alte classi di certificazione energetica, comprendendo sia quelle obbligatorie che quelle volontarie, e ne aumentano, quindi, il valore sul mercato immobiliare, oltre ad allinearle con le normative europee più avanzate.

Un ulteriore vantaggio, di grande interesse sia per architetti che per committenti, riguarda il fatto che operando sulle superfici esterne, gli strati in aggiunta non sottraggono superficie residenziale e permettono di usufruire della massima metratura disponibile.

 

Le Fasi

All’interno del “Manuale per l’applicazione del Sistema a Cappotto”, nato in collaborazione con l’EAE (European Association for ETICS, External Thermal Insulation Composite System, www.ea-etics.eu), si segnalano i cardini principali per la posa in opera del sistema.

A seguire, la successione delle fasi:

-           preparazione del sottofondo, dalla pulizia al consolidamento;

-      applicazione della malta di incollaggio sui pannelli isolanti, con tecniche di distribuzione “perimetro punto”;

-         posa delle lastre isolanti dal basso verso l’alto e a giunti sfalsati con l’obiettivo di eliminare i ponti termici;

-          scelta del tipo di tassello;

-       preparazione dei dettagli costruttivi usando paraspigoli o profili ad hoc ed evitando l’uso di elementi in lamiera zincata e preverniciata;

-         applicazione della malta di armatura su tutta la superficie delle lastre isolanti di uno spessore adeguato per ospitare la rete di armatura;

-   applicazione del rivestimento di finitura, in grado di proteggere l’intero sistema e, contemporaneamente, rispondere ad esigenze architettoniche e stilistiche.

 

Il mercato attualmente offre diverse linee di prodotti per la realizzazione di un corretto cappotto termico, spaziando sia fra i materiali legati all’edilizia tradizionale, sia fra nuove proposte green, un settore in rapida ascesa, dove le proposte comprendono soluzioni basate esclusivamente su materiali biologici, con le relative certificazioni sia di prodotto che legate alla filiera produttiva. Un vantaggio che, venendo ad affiancarsi a tecniche già legate alla sostenibilità ambientale, accrescono ulteriormente il valore dell’insieme e raggiungono i massimi livelli di eco-compatibilità, permettendo al singolo progetto di ottenere, ad esempio, la certificazione CasaClima Nature, di recente introduzione e pensata per valutare e certificare un edificio non solo dal punto di vista della verificazione energetica ma anche degli impatti sull’ambiente e sulla salute dell’uomo.

Questa certificazione, infatti, introduce una valutazione sull’ecocompatibilità dei materiali e dei sistemi impiegati nella costruzione, basandosi su criteri scientifici oggettivi e trasparenti.

 

20/06/2012

http://www.retearchitetti.it

 

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