Non vi saranno più incentivi per l’istallazione di pannelli fotovoltaici su suolo agricolo

Il Consiglio dei Ministri ha approvato, all'interno del pacchetto delle liberalizzazioni, una norma che abolisce gli incentivi per le installazioni dei pannelli fotovoltaici sui terreni coltivabili. Ora la materia passerà al vaglio del parlamento.

Uno dei principali effetti collaterali della politica di sostegno alle energie rinnovabili ha riguardato, relativamente all'installazione di pannelli fotovoltaici, il consumo di suolo agricolo. Molti terreni coltivabili, in questi anni, sono stati ridestinati alla produzione di energia solare non allo scopo di soddisfare il fabbisogno del territorio ma soltanto per sfruttare gli incentivi governativi. Tale speculazione ha generato un esubero di kilowatt inutilizzati (anche a causa della vetustà della rete che non è in grado di gestire i surplus) e, contemporaneamente, ha impoverito il comparto agricolo svalutandone la produzione e impoverendo la resa dei terreni "adombrati" dai pannelli, assai difficile da recuperare.

 

Tuttavia l'art. 65 della bozza del decreto approvato in Consiglio dei ministri prevede che “per gli impianti solari fotovoltaici con moduli collocati a terra in aree agricole, non è consentito l’accesso agli incentivi statali". Tale misura dovrebbe ripristinare un equilibrio di mercato che spinga i produttori a pensarci due volte prima di convertire un suolo agricolo in un campo di pannelli fotovoltaici.

 

Al contrario, il decreto agevola l'installazione del fotovoltaico a copertura delle serre, consentendogli di accedere agli stessi incentivi previsti per quelli a copertura degli edifici. Queste misure sono un passo in avanti verso un utilizzo più saggio del territorio che sappia conciliare la produzione di energia rinnovabile e la coltivazione agricola, invece che contrapporle.

 

 

25/02/2012

Fonte:

http://www.retearchitetti.it