Conto di Energia Termico: cosa è, quali incentivi prevede, chi ne può usufruire, alcuni esempi

Buone notizie per chi desidera sostituire la vecchia caldaia con una moderna pompa di calore, o chi preferisce installare pannelli solari per soddisfare il proprio fabbisogno di acqua calda: recentemente il governo ha pubblicato la versione definitiva del tanto atteso “Conto Energia Termico”, che così contribuisce ad ampliare il ventaglio di incentivi a disposizione dei cittadini e delle pubbliche amministrazioni nell’ambito delle rinnovabili.

Il meccanismo messo a punto dai tecnici prevede il versamento di un contributo a fondo perduto di durata variabile tra i due e i cinque anni, attraverso il GSE (Gestore Servizi Energetici) che é una società controllata dal ministero dello sviluppo economico. Gli interventi agevolabili per i privati sono elencati di seguito:

  • sostituzione di generatori di calore con pompe di calore elettriche e a gas, comprese le pompe di calore per la produzione di acqua calda sanitaria
  • sostituzione di generatori di calore con generatori di calore, termocamini e stufe alimentati a biomassa
  • Installazione di collettori solari termici e solar cooling

A questi interventi, per le sole amministrazioni pubbliche, si aggiungono anche la sostituzione di infissi, l’isolamento termico delle pareti (cappotti termici), l’installazione di sistemi di schermatura e ombreggiamento e la sostituzione delle vecchie caldaie con le moderne macchine a condensazione.

È interessante notare come la modalità di erogazione degli incentivi sia diversa a seconda che si tratti di interventi di efficientamento energetico o produzione di calore da fonti rinnovabili: nel primo caso si ha diritto ad una percentuale della spesa sostenuta, nel secondo caso l’incentivo é commisurato all’energia rinnovabile prodotta e al risparmio energetico conseguito. Cambia anche l’orizzonte temporale del beneficio, in base all’importanza dell’intervento: si parla di 5 anni per interventi di efficientamento e produzione di energia termica con potenze superiori ai 35 kWt e 50 mq di superficie utile per i pannelli solari, mentre per tutti gli altri casi si passa a due anni.

Non essendo un intervento focalizzato sugli aspetti fiscali (per i privati ne é evidente la complementarietà con le detrazioni del 55%), la copertura economica sarà garantita da contributi a valere sulle tariffe del gas naturale; questo significa che sarà a carico della collettività sulla falsariga di quanto avvenuto con il conto energia fotovoltaico. Al fine di tenere sotto controllo la spesa, quindi, è previsto che il decreto subirà un primo aggiornamento dopo due anni dalla sua entrata in vigore.

Facciamo qualche esempio: se il sig. Mario Rossi decidesse di sostituire la sua vecchia caldaia con una pompa di calore, sostenendo una spesa di 6500 €, avrebbe diritto ad un incentivo di 2772 €; se decidesse di installare invece una stufa a pellet, con una spesa di 4000 €, avrebbe un incentivo di 1392 €, e se montasse sul tetto di casa propria un impianto a collettori solari di 4 mq di superficie, per un costo di 3600 €, potrebbe contare su un incentivo pari a 1360 €. Tutti questi incentivi verrebbero corrisposti al sig. Rossi in due anni.

 

20/12/2012

Fonte:

http://www.cercageometra.it

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