Guida per risparmiare sui costi di manutenzione della caldaia: vademecum Ministero Sviluppo Economico

Un argomento che scotta quello della manutenzione caldaie, tanto necessario per alcuni, quanto inutile e dispendioso per altri. A sgombrare il campo da qualsiasi dubbio arriva un vademecum pubblicato dal Ministero dello Sviluppo Economico.

Controlli importanti
Le caldaie fino a 8 anni di anzianità, sostiene il vademecum, dovranno essere controllate ogni 4 anni, mentre quelle più vecchie di 8 anni devono essere verificate ogni 2 anni. La certificazione di idoneità dovrà essere rilasciata da un tecnico abilitato, che avrà l’obbligo di redigere e sottoscrivere un rapporto di controllo tecnico che verrà consegnato, oltre che al richiedente anche all’autorità competente a cui è demandato lo svolgimento degli accertamenti e delle ispezioni.

Risparmio in cifre
La piccola guida pubblicata online dovrebbe, se seguita fedelmente, portare ad ampi margini di risparmio sul riscaldamento domestico. Stando ai calcoli degli esperti del ministero infatti una maggiore attenzione per l’impianto di riscaldamento e l’eventuale sostituzione possono comportare un abbattimento dei costi di riscaldamento stimato nell’ordine del 20%.
Oltre agli evidenti vantaggi economici, sostiene il Dipartimento, ci sarebbe un significativo ritorno anche in termini ambientali, con la riduzione drastica delle emissioni inquinanti.
Un obiettivo possibile che consentirebbe, a livello di Sistema Paese, di immettere nell’atmosfera almeno 3 milioni di tonnellate di anidride carbonica (CO2) in meno ogni anno e di ottenere una riduzione dei consumi di 1.400 ktep, ossia un risparmio di energia pari a 1,4 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio.

L’Italia delle caldaie
Secondo le rilevazioni sarebbero ben 20 milioni le caldaie installate nel nostro Paese con un rendimento medio del 70%. Ogni anno quelle che vengono sostituite, perche’ obsolete, sono almeno un milione e quelle di nuova concezione tecnologica hanno un rendimento superiore, intorno all’85%, rispetto ai modelli precedenti. I cittadini che installano una nuova caldaia in sostituzione di una esistente beneficiano di una riduzione della bolletta energetica che si stima sia indicativamente del 20% all’anno.

La sostituzione di un milione di impianti consente ogni anno una maggiore efficienza di sistema, comportando anche una riduzione della bolletta energetica nazionale di circa l’1% all’anno. Oltre che con la sostituzione degli impianti, anche con la loro regolare manutenzione - seguendo le scadenze minime riportate dalle ‘Istruzioni per il Cittadino’ - si puo’ migliorare il livello di rendimento fino al 4,5%.

Più efficienza per tutti
Sostituzione e manutenzione della caldaia secondo i tecnici del Ministero possono contribuire ad un maggior efficientamento delle risorse nell’ordine del 7% ogni anno.

Se si considera il solo settore residenziale, il cui consumo energetico complessivo annuale e’ di 20.000 ktep (migliaia di tonnellate equivalenti petrolio), la sostituzione delle caldaie e una regolare manutenzione, implicano una riduzione dei consumi annui di 1.400 ktep, che corrispondono ad una mancata emissione di 3 milioni di tonnellate di CO2.

 



 

Di seguito riportiamo alcuni suggerimenti contenuti nel vademecum:

 

1. Acquisto della caldaia

Per un comportamento più consapevole che possa privilegiare l’acquisto di caldaie più efficienti con i minori oneri di esercizio e manutenzione è necessario che il cittadino:

-      sappia che la normativa vigente richiede, in ogni caso, l’installazione di caldaie con un rendimento superiore ad una ben determinata soglia: alta efficienza2, che nella generalità dei casi si traduce in una attribuzione di marcatura 3 e 4 stelle;

-      si informi direttamente presso l’installatore sulle necessità e sulla frequenza di manutenzione del proprio impianto, in particolare della caldaia che va ad installare, e legga preventivamente le specifiche informazioni riportate nel libretto d'uso e manutenzione a corredo della caldaia stessa (questa consultazione può essere svolta anche sul sito internet del fabbricante);

-      si informi in merito alla disponibilità di incentivi e detrazioni fiscali.

 

Questi suggerimenti sono importanti per due ragioni:

- quanto di seguito riportato è valido per i controlli di efficienza energetica, mentre per la sicurezza e funzionalità dell’impianto, dei suoi componenti, tra questi anche le caldaie, le tempistiche per la manutenzione sono riportate dal fabbricante nei libretti d'uso e manutenzione.

- un confronto tra le diverse necessità e tempistiche di manutenzione definite dai fabbricanti di caldaie può consentire, a parità di efficienza energetica, importanti risparmi economici nella gestione degli impianti di riscaldamento;

 

2. Controlli per l'efficienza energetica dell’impianto di riscaldamento

Per assicurare il miglior esercizio, i cittadini devono provvedere a far eseguire i controlli per l'efficienza energetica sui loro impianti di riscaldamento secondo le scadenze temporali della seguente tabella.

 

Scadenzario dei controlli per l’efficienza energetica degli impianti di riscaldamento

Impianti a gas autonomi (potenza < 35 kW) 

-       generatori installati da più di 8 anni: ogni 2 anni;

-       generatori a focolare aperto (tipo B - non a camera stagna) installati all’interno di locali abitati. ogni 2 anni;

-       generatori installati da meno di 8 anni: ogni 4 anni;

-       generatori a focolare chiuso (tipo C - a camera stagna) e a focolare aperto (tipo B - non a camera stagna) installati all’esterno di locali abitati: ogni anno;

Impianti a gas con potenza ≥ 35 kW

-       Impianti a combustibile liquido o solido di qualsiasi Potenza: ogni anno

Impianti termici con potenza ≥ 350 kW

-       Tutti i tipi di combustibili: 2 volte all’anno

Per svolgere i controlli per l’efficienza energetica il cittadino deve rivolgersi ad un tecnico abilitato4 che esegue tali attività nel rispetto delle regole dell’arte e della normative vigenti.

Al termine delle operazioni di controllo ed eventuale manutenzione, il tecnico abilitato ha l’obbligo di redigere e sottoscrivere un rapporto di controllo tecnico conformemente ai modelli previsti dalle norme, di consegnarlo al richiedente e di trasmetterne copia all'autorità competente a cui è demandato lo svolgimento degli accertamenti e delle ispezioni che la Pubblica Amministrazione deve svolgere.

Il richiedente deve conservare il predetto rapporto congiuntamente al libretto di impianto (impianto autonomo) o di centrale (impianto condominiale). Su questi libretti, che costituiscono una sorta di “carta di identità” dell’impianto di riscaldamento, vengono annotati anche i risultati delle ispezioni svolte dalla Pubblica Amministrazione. 

 

20/11/2009

Fonte:

http://www.cercageometra.it

http://www.reteingegneri.it

 

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