Riscaldamento autonomo: convenienza, consigli, regolazioni e risparmio

Gli impianti di riscaldamento autonomo sono particolarmente adatti per le villette unifamiliari. Quando gli edifici hanno più di 3-4 appartamenti è più conveniente l’impianto di riscaldamento centralizzato, affiancato da un sistema di contabilizzazione individuale del calore (così si paga secondo il consumo di ciascuna famiglia), in quanto, a parità di calore, una caldaia centralizzata ha un rendimento maggiore dell’insieme degli impianti individuali.

Il riscaldamento autonomo è regolato dai decreti 412/93 e 551/99. Il responsabile è l’occupante dell’alloggio (inquilino o proprietario), che risponde della sicurezza e della gestione efficiente dell’impianto.



Al responsabile dell’impianto è affidato il compito di:

  • mantenere il limite di 20°C (± 2°C) della temperatura interna della casa, rispettando il periodo annuale di accensione;
  • assicurare la manutenzione annuale dell’impianto e provvedere alle verifiche biennali del rendimento di combustione;
  • compilare e mantenere aggiornato il libretto di impianto che deve essere a disposizione in caso di controllo da parte del Comune o della Provincia;
  • provvedere alla sostituzione della caldaia, se gli interventi di manutenzione sono stati inefficaci a mantenere i parametri di rendimento entro il livello minimo previsto dalla legge.

 

La Regolazione della Temperatura Interna della Casa


Nell’impianto di riscaldamento una funzione delicata per non sprecare calore e
risparmiare sul combustibile è affidata al sistema di regolazione della temperatura interna della casa.

La regolazione ha il compito di mantenere costante la temperatura degli ambienti al variare delle condizioni climatiche esterne ed in relazione alla presenza di fonti di calore interne (affollamento di persone, forni o elettrodomestici in funzione, ecc.).

La temperatura ideale (e di legge), è attorno a 20°C: le temperature più basse peggiorano il comfort e quelle più elevate comportano uno spreco energetico.


Il sistema di regolazione più semplice è composto da un termostato che agisce sulla quantità di calore erogato dalla caldaia. Il termostato interrompe il funzionamento della caldaia quando la temperatura interna della casa, misurata da particolari sensori, si scosta dal valore impostato. Qualora l’impianto autonomo serva una casa che si sviluppa su più piani, è opportuno montare anche le valvole di zona che comandano il funzionamento di una parte dell’impianto mediante un secondo termostato.

 

Le Valvole Termostatiche


Un modo ancora più efficace per migliorare il sistema di regolazione della casa e diminuire i consumi, consiste nell’installare su ogni radiatore le valvole termostatiche, al posto di quelle manuali.

La valvola termostatica regola automaticamente l’afflusso di acqua calda di ciascun radiatore in base alla temperatura scelta ed impostata su un’apposita manopola graduata. La valvola si chiude mano a mano che la temperatura
nella stanza, misurata da un sensore incorporato nella valvola medesima, si avvicina a quella desiderata.


Questi apparecchi permettono di differenziare la temperatura stanza per stanza, evitando sprechi di energia. Per esempio, si può decidere di riscaldare meno la cucina, dove sono già presenti altre fonti di calore; si può impostare una temperatura più bassa nelle stanze da letto e una più alta nel bagno; oppure è possibile lasciare i radiatori aperti al minimo quando si esce di casa; si può scaldare meno quando ci sono molte persone in casa o quando il sole nelle giornate serene è sufficiente a riscaldare alcune stanze.

La Manutenzione dell’Impianto e la Verifica del Rendimento di Combustione


La legge impone di eseguire la manutenzione dell’impianto di riscaldamento almeno una volta l’anno. La manutenzione annuale garantisce la sicurezza e l’efficienza dell’impianto nel tempo: una caldaia non regolata bene produce meno calore e consuma più combustibile.

La legge prevede altresì di effettuare ogni due anni la verifica del rendimento di combustione della caldaia. Questa operazione misura i valori delle emissioni in atmosfera per il rispetto dell’ambiente e indica l’efficienza con cui la caldaia brucia il combustibile. La prova di combustione serve anche per verificare l’efficienza della canna fumaria e ad evitare i ritorni dei gas di scarico, che potrebbero essere fonte di pericolosi incidenti.


Le operazioni di manutenzione e di verifica vanno affidate ad un’impresa abilitata. Il modo migliore è stipulare un contratto che assicuri una manutenzione preventiva e programmata:

  • preventiva, perché è meglio prevenire guasti e malfunzionamenti, che causano disagio (blocco del riscaldamento) e talvolta pericolo, e perché prevenire spesso vuol dire spendere meno;
  • programmata, perché è bene che le operazioni siano eseguite regolarmente, in una data concordata, preferibilmente prima dell’inizio della stagione del riscaldamento.

 

Il Contratto di Manutenzione dell’Impianto di Riscaldamento 


Per condurre l’impianto di riscaldamento secondo le norme di legge, è bene assicurarsi che il contratto con l’impresa preveda:

  • l’esecuzione di tutte le operazioni di manutenzione necessarie per garantire la sicurezza ed il corretto funzionamento di tutte le apparecchiature dell’impianto;
  • la prova biennale del rendimento di combustione;
  • la tenuta e l’aggiornamento del Libretto di Impianto, a cura del tecnico dell’impresa;
  • l’impegno dell’impresa ad intervenire con rapidità in caso di chiamate d’urgenza a causa di guasti improvvisi;
  • il rilascio dopo ogni intervento del Modello H, da inviare al Comune o alla Provincia incaricati dei controlli, contenente le operazioni effettuate e la dichiarazione che tali interventi sono stati eseguiti secondo le norme di legge.

Il tempo occorrente per svolgere correttamente tutte le operazioni suddette può variare fra 20 e 40 muniti di lavoro effettivo: un tempo inferiore può essere il segnale di un lavoro svolto con poca cura.

È bene accertarsi che il corrispettivo economico richiesto dall’impresa per la manutenzione annuale sia equo ed adeguato rispetto al tempo di lavoro effettivamente impiegato.

 

 


 

Potrebbe interessarti anche:

Riscaldamento a pavimento: definizione, vantaggi, svantaggi, costi

Impianti di MicroCogenerazione: come produrre energia elettrica e termica in casa

Impianti termici: definizione, funzionamento, tipologie, manutenzione e norme

Caldaie a condensazione: funzionamento e vantaggi

Riscaldamento domestico: tecnologie innovative

Cosa fare per ridurre i costi del riscaldamento domestico: breve guida all’efficienza energetica domestica

Riscaldamenti domestici a gas: norme sicurezza, assicurazioni, controlli

Nuove tipologie di riscaldamento domestico: il riscaldamento ad idrogeno

Panoramica sugli impianti di riscaldamento domestico: tipologie, costi e convenienza

Utilizzare l’energia geotermica per il riscaldamento domestico: fattibilità, costi e convenienza

Pannelli radianti per riscaldamento: definizione, tipologie, costi e benefici

 


 

 

21/07/2010

Fonte:

http://www.mygreenbuildings.org

Seguici su Facebook