Il riciclo del rame nelle costruzioni edili conviene ed aiuta l’ambiente

Alte percentuali di recupero, un materiale che una volta riciclato conserva le stesse proprietà di quello estratto e un utilizzo duraturo nel tempo in campo edile. Sono queste le buone notizie sul rame.

Numeri del riciclo

La media mondiale del riciclo del rame è del 33,8% il che si traduce in un risparmio di emissioni in atmosfera di 900 mila tonnellate di Co2. Secondo gli ultimi dati pubblicati dall’International Copper Study Group,- organizzazione di riferimento per le analisi statistiche sull’estrazione da miniera, sul riciclo e sul riutilizzo del rame-  il 44% di quello adoperato in Europa proviene dalla filiera del riciclaggio.

Si riesce dunque a soddisfare la domanda europea di rame, nonostante sia aumentata del 250% dagli anni sessanta, e in contemporanea diminuisce l’impatto ambientale collegato alle operazioni di estrazione della materia vergine. Sorprendentemente anche nel contesto italiano non ci sono particolari impedimenti al riciclo e si può contare  su percentuali di recupero molto elevate che si coniugano bene con l’utilizzo in campo edile.

 

Usi in edilizia

Marco Crespi dell’Istituto italiano del Rame sottolinea come «il rame riciclato ha le stesse identiche caratteristiche chimico-fisiche di quello “primario”, cioè proveniente da estrazione mineraria. Le applicazioni in campo edile sono parecchie, basta pensare all’architettura e all’impiantistica».

In campo architettonico «può essere usato per fare tetti o facciate: viene applicato sotto forma di lastre. Molti edifici storici hanno una copertura verde e spesso si tratta di rame, che col passare del tempo si è ricoperto di una patina verde, appunto».  Anche le leghe come ottone, bronzo e rame-nichel vengono impiegate in edilizia, ma solo per le facciate degli edifici e non per i tetti. « Infine –aggiunge Crespi -  viene usato per fare gronde, pluviali e vari elementi di lattoneria, come le scossaline»

 

Ulteriori impieghi

Si ritrova nell’impiantistica elettrica dove« tutti i fili che conducono l’elettricità sono fatti in rame e questo è dovuto alla sua eccezionale conduttività elettrica, inferiore solamente all’argento e di gran lunga superiore a quella dell’alluminio», illustra Crespi.

Prosegue richiamando l’ambito di applicazione nell’impiantistica idrosanitaria.  «Il rame viene usato per le tubazioni del gas (è inerte rispetto ai combustibili, non brucia, ha giunzioni a tenuta), nel riscaldamento (resiste alle alte temperature, non invecchia, ha un’ottima conduzione di calore per i pannelli radianti), nell’acqua potabile (è antibatterico, non contiene additivi)».

A ciò va aggiunto l’impiego«per trasportare i fluidi dell’impianto di condizionamento e refrigerazione (resiste alle basse temperature e alle alte pressioni, ottima scambio di calore e quindi di freddo) e nei circuiti degli impianti solari (resistenza alle alte temperature e ottimo scambio di calore). Infine è usato per i termo arredi, in geotermia e nei tubi interrati orizzontali». La parola chiave è versatilità.

 

01/07/2012

Fonte:

http://www.retearchitetti.it

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