Acquisto prima casa giovani coppie: istituito un fondo per l’accesso al credito agevolato

Ottenere un mutuo casa non è facile, con un contratto di lavoro da precario è praticamente impossibile. Per venire incontro alle esigenze delle giovani coppie sposate il Ministero della Gioventù ha istituito il Fondo per l’accesso al credito per l’acquisto della prima casa del quale possono beneficiare appunto coniugi e anche nuclei familiari monogenitoriali con figli minori con un contratto di lavoro dipendente atipico o a tempo determinato.

Per beneficiare del Fondo di 50 milioni, che rientra nel progetto Diritto al Futuro del Dipartimento Gioventù presso la Presidenza del Consiglio, bisogna avere in ogni caso un reddito ISEE sotto i 35mila euro di cui il 50% proveniente da contratto atipico.


 

La cifra massima che si può chiedere in prestito per l’acquisto dell’abitazione principale è 200mila euro. In sostanza lo Stato con il fondo istituito si fa garante presso gli istituti di credito per il cliente che contrae il mutuo. Garanzia che può arrivare al 50% della quota capitale, degli oneri non superiori al 5% del capitale residuo e degli interessi contrattuali. 

Tradotto in euro la garanzia può arrivare a 75mila al massimo. I tassi di interesse applicati sono agevolati e rientrano nelle condizioni del mutuo fissate dalle singole banche aderenti, nei parametri stabiliti dall’accordo tra Dipartimento e Associazione Bancaria Italiana (ABI) del 18 maggio 2011.

L’altra ovvia agevolazione sta nel dover evitare schiere di garanti per farsi elargire un mutuo, a condizioni certo favorevoli con i tempi che corrono. In caso d’insolvenza del mutuatario, lo Stato si fa carico con la banca o l’intermediario finanziario di sanare il debito, e poi si rivarrà sul cliente anche a mezzo di cartella esattoriale. Se entro cento giorni dall’invio del sollecito il mutuatario non paga le rate, la banca è infatti autorizzata a chiedere l’utilizzo del fondo statale per pareggiare i conti.

Tutta la dettagliata disciplina è contenuta nel Decreto della Presidenza del Consiglio dei ministri n. 256 del 17 dicembre 2010 in cui sono codificati caratteristiche e requisiti del mutuo casa, dei potenziali beneficiari e dell’immobile che si vuole acquistare. Vediamo.

Requisiti dei beneficiari - Possono fare richiesta e accedere al prestito le giovani coppie sposate, anche senza figli, e i nuclei familiari mono genitoriali con figli minori. È inoltre necessaria un’età inferiore a 35 anni per tutti i richiedenti, un reddito ISEE complessivo non superiore a 35mila euro e il reddito complessivo imponibile derivante da contratto di lavoro dipendente a tempo determinato non deve essere superiore al 50%. Per ogni ulteriore dettaglio sui requisiti soggettivi si può consultare la circolare del Dipartimento della Gioventù - Presidenza del Consiglio dei Ministri del 5/4/2011.

Caratteristiche dell’immobile - La casa che si vuole acquistare deve essere adibita ad abitazione principale e non deve essere più grande di 90 metri quadrati di superficie. Così come non deve avere le caratteristiche di lusso indicate nel Decreto del Ministero dei Lavori pubblici del 2 agosto 1969. Sono esclusi gli immobili che rientrano nelle categorie catastali A1 (abitazioni signorili), A8 (ville) e A9 (castelli e palazzi).

Caratteristiche del mutuo - Si tratta di mutui ipotecari per l’acquisto della prima casa per un ammontare non superiore a 200mila euro. Per la banca garantisce lo Stato e l’ipoteca sull’immobile. I tassi d’interesse stabiliti in base al citato protocollo e che hanno come parametro l’Euribor per quelli a tasso fisso e l’Irs per quelli a tasso variabile hanno uno spread di 120 punti base per quelli di durata inferiore a 20 anni e 150 punti base per quelli di durata uguale o superiore a 20 anni.

Banche e finanziatori - Sui siti di alcune banche sembra più visibile rispetto ad altri la voce Diritto al Futuro, ma gli istituti di credito non sono obbligati a concedere il mutuo casa. Nel DM 256 del 2010 si legge che possono decidere se erogarlo o meno. Il Dipartimento della Gioventù sul suo sito ha una pagina dedicata ai finanziatori con i nomi delle banche che hanno aderito al protocollo d’intesa.

 

20/01/2013

Fonte:

http://www.soldiblog.it

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