Come scegliere il mutuo nel 2012: tassi fissi, tassi variabili, protezioni e rischi

Fra prezzi che salgono e difficoltà da parte delle famiglie italiane di ottenere al momento mutui dalle banche che richiedono sempre più garanzie, segna un nuovo periodo di crisi il mercato immobiliare italiano. Eppure c’è chi continua a comprare e si chiede se sia meglio scegliere il mutuo a tasso variabile piuttosto che quello a tasso fisso.

La risposta al momento è sì: sì, la convenienza del variabile attualmente è forte, considerando il nuovo taglio dei tassi applicati dalla Bce, che ha fatto letteralmente crollare il costo delle rate mensili. L'Euribor a 3 mesi è scivolato intorno allo 0,5% e l'indice mensile è sceso sotto lo 0,25.

Ne consegue che oggi si può spuntare un tasso variabile, valutando le migliori offerte, di poco superiore al 3%. Ma non tutto è oro quel che luccica: secondo molti esperti, infatti, i livelli minimi dell’Euribor (indice cui sono legati i tassi variabili) non reggeranno a lungo e fra qualche i mutui a tasso variabile potrebbero subire repentini rialzi.

Cosa che invece non accade con i fissi, la cui rata, nonostante le oscillazioni del mercato, resta sempre la stessa, seppur più alta attualmente. Tuttavia garantisce al mutuatario una certa tranquillità. Come orientarsi, dunque, nel mondo dei mutui? Per chi volesse ora accendere un mutuo, è bene sapere che probabilmente la scelta del tasso variabile è più vantaggiosa del fisso, che però, assicura dunque sempre una maggiore sicurezza.

Un sistema, comunque, per mettersi al riparo di eventuali rischi è quello di abbinare al mutuo a tasso variabile un conto di deposito o un altro investimento che permetta di parcheggiare la propria liquidità, anche con vincoli temporali brevi, uno strumento, insomma, dove accantonare la differenza tra la rata fissa, che si sarebbe pagata, e quella variabile, con cui si è scelto di avviare il mutuo perché più vantaggiosa.

Questa scelta darebbe al mutuatario vantaggio di poter mettere da parte un gruzzolo cui attingere in futuro, nel caso in cui le rate variabili dovessero superare quelle a tasso fisso, e di far maturare interessi.

 

22/07/2012

Fonte:

http://www.retearchitetti.it

 

Seguici su Facebook