La classe energetica di appartenenza influenza notevolmente il valore di un appartamento

Dal 1 gennaio 2012 vige l'obbligo di presentare sugli annunci di vendita delle case l'attestato di classe energetica. Una normativa che per chi sceglie di comprare l'usato potrebbe diventare determinante per la valutazione dell'immobile da acquistare

 

L'obbligo di presentare l'attestato di certificazione energetica per chi vende avrà un sicuro impatto sui prezzi dell'usato.

Se è vero che le variazioni di prezzo tra immobili non sono ancora così marcate tra una classe F e una G, oppure tra una E e una D, iniziano invece a farsi sentire tra un usato completamente da ristrutturare e un buon usato.

Alcuni esempi. Un bilocale di 65 metri quadri in zona semicentrale a Roma se di classe C costa il 7% in più rispetto ad uno in classe G. Lo stesso tipo di abitazione, a Firenze, registra una variazione di prezzo del 4 per cento; a Milano e a Torino, dove l'attestato di certificazione energetica è più diffuso, rispettivamente del 15 e del 12 per cento. Se invece si prende in considerazione una villetta indipendente la classe diventa un parametro ancor più significativo: i prezzi di una classe C sono più alti del 14% rispetto a una classe G.

L'efficienza energetica, dunque, potrebbe diventare lo strumento per salvaguardare il valore del proprio investimento immobiliare, mentre, per chi deve acquistare un usato, fare leva sulla categoria della classe energetica presentata sull'annuncio sarà di norma per valutare il prezzo dell'immobile.

E una differenza sostanziale in termini di prezzo sarà ancora più marcata tra nuovo e usato semi-nuovo tra immobili di classe energetica più efficiente (A e B) e un immobile di classe energetica C, quindi un immobile quasi nuovo. La variazione può attestarsi addirittura intorno al 21% tra una classe A e B e una classe C.

10/02/2012

Fonte:

http://www.retearchitetti.it

 

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