Come cambiare operatore, trovare il contratto migliore e l’offerta più conveniente nel mercato libero energia elettrica

Dal monopolio alla liberalizzazione: un processo che in Italia è iniziato in ritardo rispetto agli altri paesi europei e che spesso si è rivelato lungo e complesso, ma non per il settore elettrico.

È questo, infatti, uno dei pochi ambiti in cui il nostro paese può definirsi all’avanguardia nello sviluppo del libero mercato: secondo le stime dell’”Indice delle liberalizzazioni“, realizzato dall’istituto Bruno Leoni, in un anno il settore è passato da un tasso di apertura del 69% al 71% (il riferimento è il mercato britannico, il mercato elettrico più aperto in Europa).

Dal momento della liberalizzazione del settore, iniziata nel 1999 ma completata soltanto nel 2008, già 2 milioni circa di famigliehanno scelto di cambiare operatore per la fornitura di energia elettrica. Secondo l’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas, che determina tra l’altro le tariffe base per l’erogazione dell’energia, gli operatori autorizzati alla vendita di energia elettrica al consumatore finale sono attualmente oltre 230.

 

L’offerta, che varia di regione in regione, è quindi particolarmente ampia e differenziata: ci sono tariffe a prezzo fisso della durata di uno o due anni, altre che cambiano in base alla variazione trimestrale della tariffa regolata, offerte flat e soluzioni basate sulla potenza erogata o sulla quantità dei consumi.

Tra i principali operatori del settore ci sono EnelEdisonE.ONEniIrideAGSMBluenergyA2ASorgenia, Flyenergia, oltre a moltissimi altri operatori a livello regionale o locale. Chi non ha ancora cambiato fornitore elettrico paga, dal 1°gennaio 2010, la tariffa regolata stabilita dall’Autorità (mediamente superiore a buona parte delle offerte di mercato). Il sito www.qualetariffa.it consente di confrontare i prezzi praticati dai diversi operatori nelle principali città italiane: è importante, comunque, tenere sempre presenti la durata dei contratti, l’eventuale presenza di spese accessorie e le modalità di misurazione dei consumi, oltre alle tariffe.

Tutti i contratti per la fornitura di energia prevedono il cosiddetto “diritto di ripensamento” (da esercitare entro 10 giorni dalla sottoscrizione) e anche la possibilità di tornare al vecchio fornitore, rinunciando al mercato libero e applicando quindi la tariffa regolata dall’Autorità.

20/07/2010

Fonte:

http://www.tuttogreen.it

 

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