L’aggregazione fra utenti che producono energia da fonti rinnovabili può favorire il raggiungimento degli obbiettivi comunitari

La produzione di energie da fonti rinnovabili è in buona parte in mano a grandissime società, spesso diretta emanazione di utility o di società energetiche tradizionali, che si contendono la supremazia sul mercato a suon di acquisizioni o di investimenti milionari.

D’altro canto, lentamente, si va affermando la generazione distribuita nelle singole abitazioni, sinora destinata prevalentemente all’autoconsumo individuale e all’efficienza energetica. È facile capire che se questi cittadini “innamorati” delle fonti pulite cooperassero tra loro e unissero in qualche modo le forze le conseguenze per l’intero sistema energetico, nel lungo termine, potrebbero essere rilevanti, magari anche in termini di benefici “tangibili”per i semplici consumatori energetici. Tutto questo potrebbe senz’altro aumentare l’accettabilità sociale delle rinnovabili, favorendo il raggiungimento degli obiettivi comunitari al 2020.


 

In realtà, la cooperazione nelle energie rinnovabili è già una realtà in Europa, con migliaia di cooperative sparse per il Vecchio Continente che si occupano specificatamente di questo settore. Nel 2012  l’Unione europea ha promosso anche un apposito progetto REScoop 20-20-20 (Renewable Energy Sources COOPerative), a cui aderisce anche l’italiana Confcooperative.

L’obiettivo principale di REScoop 20-20-20, è  quello di effettuare un inventario di tutte le cooperative di energia rinnovabile presenti in Europa, così da identificare il loro valore aggiunto nella promozione delle fonti pulite Europa. Vero e proprio caso di successo di questo mondo è Ecopower, una cooperativa belga che produce energia verde e la fornisce anche ai suoi soci.

Fondata nel 1991, Ecopower è passata da 30 membri agli attuali 43 mila, garantendo la fornitura energetica di circa l’1,2% delle famiglie fiamminghe. In Danimarca il modello cooperativo si è sviluppato soprattutto nella produzione di energia eolica e, ad oggi, ci sono più di 200 mila famiglie danesi che producono e consumano energia eolica attraverso le cooperative.

Per quanto riguarda l’Italia, il comparto dove il ruolo della cooperazione è più avanzato è quello del fotovoltaico dove, secondo un’indagine Confcooperative, a fine 2011 erano in funzione 1.299 impianti riconducibili a 931 cooperative. L’importanza della cooperazione è destinata a crescere ulteriormente nell’ormai prossimo dopo incentivi: una buona regolamentazione dei Sistemi efficienti d’utenza e delle reti interne di utenza, che prevedono la vendita di energia pulita senza passare per le tradizionali reti di distribuzione, potrebbe ulteriormente favorire le aggregazioni tra utenti.

 

20/02/2013

Fonte:

http://www.tekneco.it

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